CAGLIARI. "Io vi avviso, perché vi voglio bene. Da lunedì c'è sciopero dei trasportatori, quindi fate scorta di cibo e acqua, per 15 giorni noi siamo fermi". Ed è il caos. La trascrizione è di un audio di whatsapp che ha scatenato il panico in Sardegna: market e distributori presi d'assalto, con file che non si vedevano dal primo lockdown. Psicosi generale, dopo una pandemia e la minaccia latente di una guerra mondiale mentre cadono le bombe in Ucraina.
La notizia non era del tutto falsa. Perché gli autotrasportatori, messi in ginocchio dal caro carburanti, ieri si sono riuniti a Tramatza e hanno annunciato che si fermeranno a partire da domenica sera. Ma sparata così, associata ad altri messaggi che sembrava arrivassero da discount prossimi a finire le scorte ha scatenato il panico: i market sono stati svuotati.
Oggi l'autore di quel messaggio ne ha fatto circolare un altro. E spiega: "Quel messaggio era destinato a cinque amici, qualcuno di loro lo ha fato girare", dice, "non volevo certo creare allarmismi. So che ci possono essere delle conseguenze, non mi aspettavo davvero tutto questo. Non farò mai più una cosa del genere".
Se vera questa seconda dichiarazione, c'è da chiedersi: come sta funzionando la comunicazione in Sardegna, se un messaggio di whatsapp sposta le masse e influenza la popolazione in questo modo? E sulla base di quali parametro si sta strutturando l'opinione pubblica?