CAGLIARI. Posti letto Covid, la Sardegna vive un paradosso: è tra le regioni con il più basso tasso di occupazione ma il sistema è al collasso. Una situazione che manda in confusione chi osserva i dati, sul sito di Agenas, e si trova davanti cronache allarmistiche (fondate) che arrivano dagli ospedali.
Come è possibile? La risposta appare abbastanza semplice: il numero di posti letto sulla base del quale si calcolano le percentuali di occupazione - che determinano anche la fascia di restrizioni - non è reale, ma indica sia quelli già attivi che quelli "attivabili"., Quindi anche quelli che al momento sono dedicati a altre patologie e che, alla bisogna, vengono convertiti in "Covid". Le conseguenze: stop alle cure ad latri malati e personale dirottato, quando ce n'è a disposizione. E scarseggia, soprattutto per le terapie intensive. Non è un caso che i posti in Rianimazione siano bloccati a 30 da giorni.
Secondo le tabelle ufficiali i letti occupati in area medica da pazienti contagiati sono 291, il 18,2% del totale. Meno pressione si registra solo in Molise, co il 10,8% (19 i ricoverati). Tutte le altre regioni sono messe molto peggio. La Valle d'Aosta è addirittura al 56,6% di saturazione. Discorso simile per le terapie intensive: la Sardegna è al 14,7%. Stanno meglio solo Basilicata, Umbria e Molise.

In termini assoluti, quindi, la Sardegna sembra essere messa abbastanza bene e regge l'urto. In realtà ieri al Santissima Trinità venti letti di Chirurgia sono stati trasformati in spazi per pazienti Covid. Il Binaghi è saturo: ci sono complessivamente 78 posti, poi altri 18 in "accettazione", già tutti pieni. Che, peraltro, non entrano nemmeno nelle conte ufficiali. Al Santissima Trinità 111 letti, tutti occupati. Più i 20 nuovi che verranno subito utilizzati. In più ci sono positivi parcheggiati al Brotzu e al Policlinico.

A Sassari il direttore sanitario Franco Bandiera ha dovuto inviare una lettera, indirizzata a prefettura e Regione, perché all'Aou non ce la fanno più: prendono pazienti da tutto il nord Sardegna e sono al completo. Bandiera ha chiesto l'attivazione di posti letto in terapia intensiva anche a Nuoro. Quelli "attivabili", appunto. Che per ora esistono, ma solo sulla carta. La speranza è che l'onda si abbassi. E che la natura risolva il problema.