CAGLIARI. Quando vengono effettuati, la percentuale di tamponi positivi rispetto al totale è elevata. Ma sempre più spesso si perde la catena dei contatti dei soggetti risultati contagiati: lo screening viene effettuato in meno del 70% dei casi riscontrati. Insomma: la circolazione del virus in Sardegna è fuori controllo. Per questo l'Istituto superiore di Sanità ha classificato la Sardegna a "rischio alto": al omento quindi gli esperti temono che la situazione epidemiologica nell'Isola possa peggiorare.
Sono le conclusioni contenute nell'ultimo report stilato per le valutazioni affidate alla cabina di regia, che ieri ha spedito la Sardegna in zona gialla: l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza non impone ulteriori restrizioni a partire da lunedì 24 gennaio (nemmeno per posti a sedere in bar e ristoranti e capienza di cinema e teatri), ma sancisce le difficoltà degli ospedali.
In più l'Iss segnala "molteplici allerte di resilienza", legate al tracciamento in tilt, che non fanno considerare la Sardegna un territorio sicuro. Anzi: il rischio è "alto".