VILLASIMIUS. "Non c'erano cartelli né sbarre, non potevo sapere che fosse vietato". Questo il succo del ricorso presentato da un turista ultrasessantenne di Monza che il 7 dicembre era stato sanzionato perché col suo Suv aveva pensato bene di arrivare in riva al mare sulla spiaggia di Simius, a Villasimius, per scattare delle foto.
Accanto all'arenile c'è un ampio parcheggio, in quel periodo dell'anno sempre vuoto. Ma lui, con la moglie, hanno imboccato una strada tortuosa che passa dietro la capannina ed è transitato sulla sabbia. Beccato dalla polizia locale, gli è stata inflitta una multa di 206 euro.
Ha pagato e ha capito di aver sbagliato? Macché: il comando della municipale si è visto recapitare il ricorso. E oggi il dirigente Pierluigi Casu si trova a dover rispondere e produrre tutta la documentazione per certificare, ancora una volta, l'inciviltà del protagonista: "È l'ennesima volta in quarant'anni di servizio", spiega, "si presenta un ricorso rispetto a una violazione palese di norme che sono conosciute anche da un bambino".

C'è chi, come le Guardie ambientali della Sardegna, invoca pene più severe: "A parer nostro il legislatore dovrebbe prevedere sanzioni più corpose e la confisca del mezzo soprattutto ove questi illeciti si verifichino in zone ad alto pregio naturalistico proprio come in quest'ultimo caso":