ROMA. La notizia è così fresca che il ministero dell'Interno non ha ancora aggiornato le schedature: Graziano Mesina, arrestato nella notte a Desulo, risulta ancora nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia. La sua fotosegnaletica si era aggiunta nel luglio del 2020, quando era scappato dalla sua casa di Orgosolo per sfuggire alla cattura che lo avrebbe portato in carcere per scontare una condanna a 30 (poi ridotti a 24) per traffico di droga.
C'è ancora, e ci resta, anche il volto di Attilio Cubeddu: arzanese, 74 anni, il superlatitante è ricercato dal 1997. Il 7 febbraio di quell'anno, dopo un permesso premio, non era rientrato nel carcere di Badu e' Carros. Cubeddu è stato giudicato responsabile di numerosi sequestri, anche in Toscana e Emilia Romagna. Prese parte anche al rapimento dell'imprenditore Giuseppe Soffiantini, con il complice Giuseppe Soffiantini.
Non si sa se sia ancora vivo. Ne etra convinto l'allora procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, che nel 2012 aveva dato nuovo impulso alle ricerche, convinto che Cubeddu si nascondesse nella sua Ogliastra. Ma di lui non c'è traccia. Da 25 anni. E la sua faccia resta nella lista, assieme a quella, tra le altre, del bosso mafioso Matteo Messina Denaro.