CARLOFORTE. Aveva travolto e ucciso Manuela Mura quarantunenne che la mattina del 28 novembre era uscita presto per andare a fare jogging lungo la provinciale 103, a Carloforte. Oggi Marco Repetto, cameriere di 30 anni, residente sull'isola, è stato arrestato dai carabinieri: prima portato in caserma, è stato trasferito nel carcere di Uta. L'accusa è di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Il giovane, alla guida della sua auto dopo una serata con gli amici, non si era fermato. Era rientrato a casa e, così aveva raccontato, aveva capito cosa fosse successo solo quando i genitori gli avevano riferito della notizia appresa in paese e si erano accorti dell'ammaccatura del veicolo parcheggiato.
Una versione considerata poco credibile, ovviamente. Ma fino a questo pomeriggio nei suoi confronti non erano scattati provvedimenti restrittivi. Non è certo nemmeno se Repetto, al momento dell'incidente, fosse solo a bordo dell'auto o se con lui viaggiasse qualcun altro.
L'autopsia sul corpo della Mura ha rivelato che il decesso sarebbe avvenuto almeno dieci minuti dopo l'impatto. Resta il dubbio: poteva essere salvata se i soccorsi fossero arrivati tempestivamente?
Di certo è stata travolta ad alta velocità. E stando al racconto di F.N., vicina dell'investitore, il giovane aveva il vizio di correre molto in auto. La tragedia è avvenuto di domenica mattina. Il venerdì precedente la vicina lo aveva rimproverato a causa dell'alta velocità tenuta anche nella strada strada dove si trova la sua abitazione. La donna temeva per l'incolumità di sua figlia piccola. Repetto l'aveva snobbata con un sorriso quasi sarcastico. Quarantott'ore dopo, ilo dramma. E una vita spezzata.