CAGLIARI. Più contagi, meno ricoveri di pazienti gravi. Mentre le vaccinazioni continuano a salire, sia le prime che le terze dosi. Il giovedì ormai è il giorno della pubblicazione del report del Gimbe sull'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia. E il quadro della Sardegna risulta essere confortante, se si analizzano i vari fattori e si effettuata la comparazione con la settimana precedente.

Le positività, innanzitutto. Tra l'1 e il 7 dicembre si è registrato un incremento di casi del 13,6% rispetto ai sette giorni precedenti: risultato della serie di rilevazioni quotidiane dei contagi che ormai si sono attestato in tripla cifra e tendono verso i 200. È una certezza, quindi, che il virus stia circolando. Ma quali sono le conseguenze concrete, al di la dell'isolamento al quale sono sottoposti i positivi?
Gli ospedali, i reparti Covid almeno, continuano a non risentire dell'innalzamento della curva epidemica. Anzi: il numero di posti letto occupati da malati in gravi condizioni si è ridotto. Giovedì scorso risultava occupato il 4% dei posti in area medica e il 6 in terapia intensiva. Secondo l'ultimo report le percentuali risultano, rispettivamente, del 6 e del 4. Quindi: lieve incremento di malati non gravi che necessitano di cure in reparto, riduzione delle Rianimazioni. E non perché c'è stato un elevato numero di morti. Significa che il virus c'è, ma non sta facendo troppo male.
Perché? Per capirlo lo sguardo deve andare a un altro grafico. Quello delle vaccinazioni. In Sardegna il 45% della popolazione già vaccinata ha ricevuto la terza dose. E con doppia si registra l'86% della popolazione.