CAGLIARI. Indice Rt in calo, incidenza in crescita così come la percentuale di positività sul numero di tamponi effettuati. Ma nonostante l’anto numero di contagi, non aumenta in modo proporzionale il tasso di occupazione dei posti letto, né in terapia intensiva né in area medica. E’ un quadro tutto sommato confortante quello che emerge dall’ultimo report dell’Iss sulla situazione della Sardegna.

Un dato, su tutti: il tasso di replicabilità del virus, l’ormai noto e non più temuto indice Rt, è in calo rispetto al monitoraggio della settimana scorsa: oggi è certificato a 1,17, sette giorni fa era stato calcolato a 1,36. Questo nonostante si sia registrato un incremento dei casi del 10%, con la segnalazione di una cosiddetta allerta di resilienza: cresce il numero di tamponi positivi rispetto al totale di quelli effettuati. E la certificazione della presenza importante del virus arriva anche dell’incremento dell’incidenza, che con i 189 casi di oggi balza a 57.
Conseguenze sul sistema ospedaliero? Scarse: i pazienti in terapia intensiva scendono a 13, uno in meno rispetto a ieri. Mentre sono 73 i ricoverati con sintomi. Per comprendere la situazione, basta guardare agli stessi numeri esattamente un anno fa: il 3 dicembre del 2020 si erano registrati 538 contagi, c’erano 593 ricoverati con sintomi e c’erano 66 pazienti gravi in Rianimazione. I morti erano stati 9. Oggi uno solo.
In questi giorni si stanno somministrando le terze dosi di vaccino. Allora non c’era ancora. E si vede.