ROMA. Più di qualcosa non torna, al deputato sardo di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda, sulla gestione dell'ordine pubblico in occasione della manifestazione dei No green pass a Roma, che sabato è degenerata in scontri con la polizia e nell'assalto alla sede della Cgil.
"A Cagliari", sostiene il parlamentare, "riescono ad individuare un tifoso sottoposto a Daspo mentre è in aeroporto (qui la notizia, ndr) e a Roma non riescono a fermare un pregiudicato, estremista, sottoposto a divieto di manifestazione, dopo che parla da un palco davanti a decine di migliaia di persone? Come mai? Prima dei ballottaggi e quando Fratelli d'Italia è primo partito? Vogliamo chiarezza e basta con le speculazioni del Pd".
Il secondo riferimento è alla presenza, tra coloro che hanno guidato le incursioni, di Giuliano Castellino, capo operativo di Forza Nuova, poi arrestato con il leader del partito di estrema destra, Roberto Fiore.
L'ipotesi di Deidda, sottintesa, sembra questa: hanno - il ministero dell'Interno - lasciato correre le violenze per "bollare" con matrice "fascista" i tumulti romani, così da sporcare il candidato di Fratelli d'Italia Enrico Michetti, che al ballottaggio si contende il Campidoglio con Roberto Gualtieri.