CAGLIARI. "L'assessorato ha consigliato, e non imposto, le terapie domiciliari alla luce dell'alto numero di persone che si rivolgevano agli ospedali". Alla fine ecco la versione dell'assessore alla Sanitò Mario Nieddu sulla comunicazione che a fine agosto ha fatto esplodere la polemica in Sardegna.
L'esponente della Giunta risponde a un'interrogazione di Rosella Pinna (Pd) che chiedeva chiarezza sulla mail che era stata recapitata a medici e pediatri da Antonio Maria Soro, responsabile di Cor.Sa, la centrale operativa sarda per il coordinamento delle attività sanitarie: si fornivano indicazioni su come assistere i pazienti Covid a casa. Ma quelle erano le linee consigliate dal comitato che propugna la terapia domiciliare attraverso una procedura non riconosciuta da alcuna autorità sanitaria (Aifa in testa) e, anzi, sconsigliate.
Come ha scritto Emanuele Nicastri, direttore della Divisione di Malattie Infettive ad Elevata Intensità di Cura dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, dopo aver appreso della comunicazione della Regione: il luminare aveva parlato di "protocollo non validato da alcun ente di salute ma che fa riferimento ad alcuni gruppi Facebook e che fa riferimento a farmaci (...) ufficialmente banditi per inefficacia".
Nieddu, in aula, spiega che si era tenuto un incontro con il gruppo delle terapie domiciliari. E la mail era stata inviata perché in quel periodo era troppo alto il numero di contagiati che si rivolgevano agli ospedali., Così, prese per buone quelle cure stroncate dalla comunità scientifica italiana, erano state consigliate ai medici sardi. C'erano ospedali da decongestionare, così si era tentata la strada "ignota".
“La risposta del dottor Nieddu poi, è una pezza peggio del buco", attacca ora la consigliera regionale del Pd Rossella Pinna, "dire “trattavasi di mera informazione; bisognava fare qualcosa per non ricoverare i malati”, è inaccettabile e irricevibile. Ci dice di un medico che, nel suo ruolo politico di responsabile e di garante della salute pubblica, arriva ad invitare i suoi colleghi medici ad attuare i trattamenti proposti dal “Comitato per le terapie domiciliari Covid 19”, piuttosto che le linee guida del Ministero e internazionali o, ancora meglio, impegnarsi in una massiccia campagna di sensibilizzazione delle vaccinazioni. Una risposta spiazzante", conclude l'esponente dell'opposizione, "che conferma una grave superficialità da parte di chi deve gestire la pandemia e la sicurezza dei sardi".