CAGLIARI. C’è anche una vittima di 37 anni in Sardegna: si tratta di un residente del campo rom di Piandanna, vicino a Sassari, dove è scoppiato un focolaio. E’ uno dei quattro morti per Covid che purtroppo devono essere conteggiati nella colonna più nera delle statistiche dell’epidemia nell’Isola. Gli altri sono una donna di 64 anni residente nella Città Metropolitana di Cagliari, un uomo di 71 anni residente nella Provincia di Oristano e una donna di 89 anni residente nella Provincia del Sud Sardegna.

Deceduti, in una giornata nella quale si contano 268 nuovi contagi. Un dato alto, che però lascia ben sperare: la curva dei positivi nell’isola sembra adesso puntare verso il basso. È lontano il picco della nuova ondata, raggiunto il 5 agosto, quando i nuovi contagi erano stati 522. Da allora, salvo alcune scosse, i grafici sono andati verso il basso. Un andamento prevedibile, visto il calo dell’indice Rt registrato negli ultimi monitoraggi della cabina di regia.
E la riduzione della circolazione virale si porta dietro, anche se con un ritardo ormai noto, anche quella dei ricoveri, cresciuti nei giorni scorsi come conseguenza dell’innalzamento dei tamponi positivi delle scorse settimane. Oggi ci sono 23 pazienti in terapia intensiva e 228 in area medica: il numero dei pazienti si è ridotto. E, salvo che il virus non continui a colpire i non vaccinati e nella speranza che non si registri una ripresa dei contagi, non dovrebbe tornare a crescere.
Ed è un bene. Perché i vertici delle aziende ospedaliere e i primari dei pronto soccorso dell’Isola l’hanno detto in consiglio regionale: il personale non reggerebbe un altro autunno come quello del 2020, è già allo stremo.