CAGLIARI. Sulle terapie domiciliari per curare il Covid lo scontro si fa sempre più duro. I sindacati del medici della Sardegna nei giorni scorsi hanno preso posizione contro una mail inviata dall'assessorato alla Sanità con la quale si suggeriva ai camici bianchi isolani un protocollo (non validato e anzi sconsigliato dalle autorità sanitarie) di assistenza ai malati. Nel testo della lettera si faceva riferimento a gruppi Facebook dove opererebbero "sedicenti medici", le cui convinzioni sono state stroncate.
Una presa di posizione che non è stata ben digerita da coloro che su internet e nelle piazze propugnano le terapie domiciliari precoci. Tra loro c'è l'avvocato Erich Grimaldi che, forte dei numeri impressionanti segnati sui social, alcune sere fa ha richiamato migliaia di presenti a un comizio a Livorno. Dal palco ha affermato che “abbiamo appreso con stupore la reazione incomprensibile dei sindacati di medicina generale, in particolare Fimmg (la federazione italiana medici di medicina generale)” sezione sarda,che ha addirittura definito ‘sedicenti medici’ i professionisti che lavorano nel nostro gruppo, così come tutta l’organizzazione, definizione inaccettabile per la quale prenderemo necessariamente provvedimenti, depositando denuncia querela presso la competente Procura della Repubblica”.
L'avvocato ha proseguito sostenendo che “ci accusano di ogni sorta di malefatte, dall’essere degli stregoni, dei bugiardi, persino una setta, segno di chi non ha argomentazioni di alcun genere”. E ha concluso: “ci accusano di proporre cure senza fondamento scientifico, ma gli studi ci sono, e non sono pochi, oltre al fatto che quelli italiani sono in via di definizione”.