CAGLIARI. “I controlli nelle aree a più elevata densità abitativa devono essere aumentati per evitare che il problema epidemiologico diventi di difficile gestione”. Così Giovanni Sotgiu, epidemiologo e docente dell’Università di Sassari, commenta l’andamento dei contagi in Sardegna. Numeri in costante salita, anche se l’Isola, almeno per ora, rimane in fascia bianca. I dati dei ricoveri sono ancora sotto soglia: 10% (+1%) nelle terapie intensive e l'11% (+1%) nei reparti non intensivi. “Nelle ultime quattro settimane abbiamo assistito a un incremento del numero di soggetti positivi, l’ascesa della curva epidemica non rappresenta una buona notizia”, dice Sotgiu, “la variante è in grado di contagiare un numero elevato di soggetti, alcuni purtroppo vanno incontro ai ricoveri in area medica e in terapia intensiva e si registrano anche decessi”. Ma secondo Sotgiu, ci si trova anche davanti a casi che potevano essere evitati. “Rispettando le misure di controllo ed eseguendo un ciclo completo di vaccinazione”. E come ormai ben è noto, le relazioni sociali nel periodo estivo non aiutano. “Favoriscono la diffusione del virus nelle nostre comunità, così come la mobilità turistica e gli assembramenti. Non bisogna sottovalutare le infezioni asintomatiche, possono essere causa di problemi clinici in un’elevata percentuale di soggetti”. Anche per questo, secondo Sotgiu, “il rischio di restrizioni individuali e comunitarie può essere elevato, perché l’incremento della bolla dei positivi significa anche più ricoveri e più decessi, e quindi superamento della soglia imposta dal Governo”.
Nel frattempo è in corso la campagna vaccinale. “Ma non è sufficientemente elevata, soprattutto in alcune fasce d’età che presentano delle patologie croniche. La vaccinazione ha efficacia elevata nel ridurre il rischio di ospedalizzazione, ma non sempre quello di infezione. La politica deve scegliere sempre la migliore scienza quale farò per le proprie decisioni comunitarie”.