CAGLIARI. L'occupazione del 15% dei posti letto in terapia intensiva o del 20 nelle degenze ordinarie. Questo dovrebbe essere, secondo le regioni, il tetto per restare in zona bianca secondo i nuovi parametri che potrebbero entrare in vigore per stabilire i colori e le conseguenti restrizioni. Verrebbe quindi messo in secondo piano l'indicatore dell'incidenza dei contagi.
Dei nuovi criteri si è parlato durante la seduta di oggi della commissione Salute della conferenza delle Regioni, dalla quale è emersa anche una proposta anche la valutazione del peso della popolazione vaccinata e il numero dei test effettuati. Le raccomandazioni degli enti locali sono state inviate alla cabina di regia del governo.
Per la Sardegna ha partecipato l'assessore alla Sanità Mario Nieddu, che giudica troppo restrittiva l'ipotesi circolata nelle scorse ore, con soglie d'occupazione previste del 5% sulle rianimazioni e del 10% in area medica. Una posizione condivisa anche dai colleghi.
"Avremmo ritenuto più opportuno - dichiara l'assessore Nieddu - mantenere le soglie di occupazione già previste, al 30% per le terapie intensive e al 40% per l’area medica. Bene l'ipotesi dell'introduzione di criteri di flessibilità. Bisognerà vedere come la Cabina di regia e poi il Governo recepiranno le nostre indicazioni".
Nieddu ha avanzato un’ulteriore richiesta da mettere sul tavolo del governo, per la concessione di una moratoria sui cambi di fascia nel caso in cui non si arrivasse a un accordo sui nuovi criteri entro i termini stabiliti per il monitoraggio settimanale. In caso contrario, la Sardegna vista l'alta incidenza finirebbe in zona gialla da lunedì 26.
"L'emergenza - prosegue l'assessore Nieddu - mostra uno scenario profondamente cambiato per il crescente numero dei vaccinati, che in Sardegna sfiora quasi il 50% per quanto riguarda le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Ovunque e anche sul nostro territorio osserviamo che a fronte di un'impennata dei casi dovuti alla circolazione della variante Delta, i dati sulle ospedalizzazioni sono contenuti. La gestione dell'emergenza non può rimanere ancorata a criteri inadeguati. Se l'impatto sul sistema sanitario resta basso occorre agire di conseguenza e guardare in avanti pensando in particolare alla nostra economia e alle imprese che hanno ripreso a rialzarsi ora dopo un lungo periodo di sacrifici”
Una situazione che rimarca la strategicità della campagna vaccinale: "La Sardegna procede con forza, ma occorre ancora il massimo impegno da parte di tutti. Gli indecisi devono capire che questa è la strada giusta per lasciarci alle spalle un'emergenza che per tutta l’Isola ha avuto un peso enorme", conclude l'assessore lanciando un appello alla popolazione non ancora vaccinata.