CAGLIARI. Al Binaghi riapre un reparto Covid che era stato chiuso perché non serviva più. Potrebbe essere riassunta in questa unica notizia la giornata sul fronte del virus in Sardegna. L’unico ospedale dedicato di Cagliari è costretto a incrementare i posti letto perché oggi ci sono tredici nuovi ricoverati con sintomi, in totale 56, e un altro paziente grave, che porta a quattro i posti occupati in terapia intensiva. Una conseguenza di due fattori: l’incremento esponenziale dei contagi da variante Delta e sacche di non vaccinati, anche tra chi ha avuto la possibilità di immunizzarsi.

La catena di trasmissione del Covid è andata fuori controllo soprattutto nella città metropolitana di Cagliari: conta 104 positività sulle 190 totali di oggi. Per trovare un dato simile bisogna tornare al primo maggio. E il tasso di incidenza sui 100mila abitanti nei 16 comuni più il capoluogo vola a 102. Salvo un cambio di parametri, annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, lo stesso indicatore, sul territorio regionale, condanna la Sardegna alla zona gialla da lunedì 26 luglio: è salito a 47, il limite è 50. Il primo luglio era a 5.

Un dato confortante c’è: in Sardegna si continua a non morire per il virus. Buona parte della popolazione è coperta dal vaccino ma, secondo l’ultimo aggiornamento, circa 111mila over 60 non hanno fatto nemmeno la prima dose. E a questo punto della campagna avrebbero potuto aver concluso l’intero ciclo. Sono loro la categoria più a rischio. E sono loro che potrebbero far sballare anche il parametro dei ricoveri ospedalieri.