CAGLIARI. L’aeroporto di Cagliari riprende vita. La pandemia sembra solo un brutto ricordo, anche se non lo è. Basta varcare l’ingresso dei parcheggi degli arrivi, bisogna fare qualche giro prima di trovare un posto libero. Valigie in mano, c’è chi ha appena toccato terra nell’Isola e chi invece è pronto a prendere un volo. Troppo presto per dire che si arriverà ai dati del 2019, ma di sicuro i numeri si avvicinano. Due anni fa lo scalo Mario Mameli ha contato 4,7 milioni di passeggeri. Per fare un bilancio bisognerà attendere la fine dell’estate.
Ma chi arriva in Sardegna? “Soprattutto passeggeri nazionali, su quelli internazionali siamo molto fiduciosi dal primo luglio con l’ingresso del green pass”, dice l’ad di Sogaer Renato Branca, “i voli ci sono e sono molto numerosi, soprattutto quelli nazionali”. Intanto la Sogaer deve fare i conti con quelli già pieni per i weekend di luglio e agosto del vettore Alitalia. “Abbiamo già segnalato il problema alla Regione affinché possa intervenire nel comitato di monitoraggio e farli incrementare nelle date critiche”.
Prospettive buone anche secondo il numero uno dell’assessorato al Turismo Gianni Chessa: "Ci auguriamo di poter superare i 10/12 milioni di presenze dello scorso anno, la Sardegna è sempre più appetibile. È chiaro che siamo ancora in una fase di pandemia, i numeri che sono ottimi per giugno e buoni per luglio e agosto non devono farci cantare vittoria, ci vuole prevenzione anche se la Sardegna ancora una volta ha dimostrato che è uscita prima da questa pandemia rispettando le regole”. Da premiare, secondo Chessa, il grande senso civico dei sardi, che “ci ha permesso di diventare bianchi e poi verdi in Europa”.