CAGLIARI. Seconda incidenza più bassa d'Italia, secondo Rt più alto. Con un aumento dei casi, seppur minimo, rispetto alla settimana precedente. In più c'è una allerta "relativa alla resilienza dei servizi sanitari territoriali". Per questo la Sardegna, che sembra sull'altalena dei dati, è l'unica regione a finire in classe di rischio moderato: tutte le altre sono nel più confortevole "basso".
Sembra un paradosso, ma questo emerge dalla lettura delle tabelle dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità, che settimanalmente analizza il quadro epidemiologico dei territori. Il periodo di riferimento va dal 31 maggio al 6 giugno. L'indice Rt, che indica il potenziale di replicabilità del virus, in Sardegna è passato da un tranquillo 0,5 della settimana scorsa allo 0,91 dell'ultima rilevazione. Peggio solo la Basilicata, con l'1,21. L'isola per cinque settimane di seguito aveva quello più basso d'Italia. Anche del Molise, unica zona verde nella mappa europea.

Come è possibile? Il calcolo dell'Rt, che secondo i nuovi parametri non peserà sull'assegnazione dei colori alle regioni, richiede l'accesso a dati che non sono nella disponibilità pubblica e viene effettuato dagli specialisti del ministero. Si può solo supporre che il balzo, importante, sia legato all'insorgenza di focolai come quello di Aritzo, con 50 positivi in pochi giorni.
Le tabelle registrano poi anche un incremento delle positività settimanali. I nuovi casi segnalati in sette giorni erano 197 nel monitoraggio di venerdì 4 giugno, sono 210 in quello di oggi. Aumento lieve. Ma la definizione del rischio moderato arriva dalla risposta a una serie di domande che non badano alla quantità, bensì solo al fatto che "sì, si è registrato un aumento dei casi". Potrebbe essere anche di uno. Ma questo è.
Intanto oggi si sono registrati appena 21 nuovi contagi, dieci solo nel Nuorese. Due le vittime, mentre restano in terapia intensiva cinque pazienti. Numeri bassi, bassissimi. Ma il rischio, per l'Iss, è più alto che in tutte le altee regioni d'Italia.