CAGLIARI. La giunta regionale aveva detto sì. Poi, con un ripensamento seguito alle polemiche, è arrivato il no: quell'albergo sul mare a Monte Turnu non doveva essere dichiarato di "preminente interesse regionale", soprattutto nel pieno di un'epidemia. Così l'operazione della società Domus Sardinia S.r.l., del gruppo alberghiero Saint Jane, finanziata con una bella carriolata di milioni da Invitalia, ha subito una brusca battuta d'arresto. Niente cemento, per ora, su quel meraviglioso tratto di costa di Castiadas.
Lo dice anche il Tar, che ha rigettato il ricorso presentato dagli imprenditori - titolari anche del Lemon Beach e dell'Alma Resort, lì vicino - contro la delibera della Regione che ritirava in autotutela la precedente benedizione, sempre decisa dalla giunta. Sull'interesse privato e sulle "ricadute economiche" prevale la tutela del paesaggio, dicono i giudici amministrativi.
La vicenda parte da lontano. La Domus Sardinia, sede a Tirano (Sondrio), costola del gruppo Saint Jane, il 27 dicembre 2016, davanti al notaio Antonio Galdiero, acquista un’area di circa 71.445 metri quadri accanto al complesso dell’Hotel Alma Resort. Un anno prima, il 10 giugno, il gruppo aveva chiesto a Invitalia di poter incassare agevolazioni finanziarie per interventi che considerava complementari: la riqualificazione dell'Hotel Le Dune ad Arbus e un hotel a 5 stelle a Monte Turnu: 135 camere, con una ricettività di 260 posti lettio con dotazione di piscine e di tutti i servizi richiesti dall’accoglienza alberghiera di alto livello.
Il primo ok arriva dalla Regione, uffici dell'assessorato al Turismo, il 20 marzo 2017: la proposta di contratto di sviluppo è dichiarata "compatibile con i programmi di sviluppo locale". Nel palazzo- giunta di centrodestra - quel progetto piace. Come piace a Invitalia: il consiglio di amministrazione della società di Stato lo approva il 2 agosto dello stesso anno e cinque mesi dopo, il 24 gennaio 2018, ecco la firma sul contratto di sviluppo: il piano riguardava un investimento di 14,6 milioni,7,5 dei quali sotto forma di contributo. Con la stessa decisione vengono riconosciuti oltre 3 milioni (su 9) per le Dune di Piscinas.
A Castiadas però c'è un problema, e nemmeno piccolo. Degli oltre 71mila metri quadri di lottizzazione, oltre 12mila sono a meno di 300 metri dal mare (intoccabili). Il resto, si legge nella sentenza del Tar, è inclusa, secondo il Puc del Comune di Castiadas, in zona F2-c (aree di interesse turistico con ambiti in grado di ospitare interventi a destinazione ricettiva turistico/residenziale)". Il Comune, però, non ha adeguato il Puc al piano paesistico regionale. ma per dare il via libera era necessaria una variante al Puc. Impossibile, senza adeguamento.
Così dal Sarrabus il 19 marzo 2020 arriva una richiesta alla Regione: per aggirare l'ostacolo bisogna dichiarare l'intervento, intanto entrato in un accordo di programma, come di preminente interesse generale. Per l'ok è necessaria una delibera di giunta. Mentre la Regione fa i conti con la pandemia, dopo appena 12 giorni, il primo aprile, l'esecutivo (con Solinas assente) approva e sembra voler accelerare sull'operazione vista mare. Scoppia la polemica e il 10 aprile la delibera viene ritirata in autotutela: forse autorizzare quel cemento, in quel periodo e in quel contesto, non era così interessante per il pubblico. Anzi: l'hotel a Monte Turnu, si legge nella nuova delibera, non era stato proprio contestualizzato e valutate sulla base di ulteriori eventuali interventi nella zona.
Ma gli imprenditori non ci stanno: contestano procedimento e sostanza della decisione. Il Tar al quale si sono rivolti però la pensano diversamente. E, tra le altre stroncature del ricorso, scrivono: "Non sembra possibile ritenere che un intervento di natura turistico ricettiva possa vedersi riconosciuto il “preminente interesse pubblico” e la “rilevanza regionale”, necessari per derogare agli atti di pianificazione vigenti e non adeguati al Ppr. Peraltro", si legge ancora, " proprio la rilevanza (anche economica) dell’intervento proposto evidenzia il forte impatto del progetto sul territorio e quindi la necessità di una verifica di coerenza dello stesso con gli strumenti di pianificazione urbanistica e paesaggistica".
Monte Turnu, per ora, è salvo dal cemento a 5 Stelle. Anche se resta in piedi il finanziamento al quale sarà difficile rinunciare.
- E.F.
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