CAGLIARI. Rt più basso d'Italia, per la quarta settimana consecutiva e ancora in calo: il tasso di replicabilità del virus. La seconda incidenza più bassa del Paese: appena 14 casi ogni 100mila abitanti nell'arco di una settimana. Meglio solo Il Molise. E sono 52 i nuovi contagi registrati secondo l'ultima rilevazione. In salita, ma continuano a svuotarsi gli ospedali.

Questa la situazione epidemiologica della Sardegna che si appresta a entrare in zona bianca a partire da lunedì 31 maggio. Lo stabilisce l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, emessa sulla base dei dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità. L'Isola, unica reietta in rosso mentre tutto lo Stivale si tingeva di giallo, ora vede l'allentamento delle restrizioni condiviso con Friuli Venezia Giulia e Molise. Ma non sarà un liberi tutti, fanno sapere da Villa Devoto. Il presidente della Regione Christian Solinas, salutando con favore il risultato "raggiunto grazie al sacrificio dei sardi" invoca la prudenza. Già nei giorni scorsi nel palazzo del governo regionale si parlava di un "rilascio graduale". Oggi l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu ha parlato dell'abolizione del coprifuoco come di una "scelta di buonsenso che va nella direzione auspicata, così come il cambio delle regole del sistema di classificazione, su cui abbiamo insistito con forza. Un ritorno alla normalità che non deve tradursi in alcun modo in un abbassamento del livello d’attenzione nei confronti del virus".
Non è ancora chiaro se verranno imposte o meno delle restrizioni, anche morbide, per evitare l'effetto bianca di marzo, quando il contagio aveva ripreso con violenza. Anche se adesso c'è una barriera: in Sardegna sono state effettuate circa 850mila vaccinazioni. Un argine importante, che lascia ben sperare. Ma la prudenza è d'obbligo. Perché il virus è subdolo e tanti sono ancora scoperti: oggi nell'isola si sono registrate 52 nuove positività, il doppio rispetto al trend degli ultimi giorni. Ma intanto in ospedale restano solo 16 ricoverati in terapia intensiva e si svuotano i reparti di area medica: 150 i ricoverati, cinque meno di ieri. Si contano altre tre vittime, che fanno salire a 1459 i morti dall'inizio dell'epidemia.