CAGLIARI. Mancava solo la data di scadenza. Ma la fuoriuscita di Paola Piroddi dalla giunta comunale guidata da Paolo Truzzu era data per scontata da settimane. Se non mesi. La sua gestione di Cultura e verde pubblico era da tempo contestata dall'opposizione. Ma se questo rientra nell'ambito della normale dialettica politica, lo è un po' meno il fatto di essere finita anche nel mirino degli alleati. La Piroddi, in quota sardista, ha ingaggiato un duello senza precedenti per palazzo Bacaredda con il consigliere comunale dell'Udc, già suo compagno di partito, Antonello Angioni.
Un confronto così aspro da essere culminato con una diffida inviata dall'avvocato dell'assessora contro Angioni, anche lui avvocato, accusato di comportamenti molesti. Attuati attraverso la presentazione di interrogazioni, che dovrebbero essere normali atti per un amministratore. L'assessora lo ha anche accusato di aver fatto pressioni sul soggetto gestore della Mem. Angioni ha sempre respinto al mittente le parole della Piroddi e in una articolata risposta alla collega ha spiegato di aver sempre e solo puntato il dito contro l'inadeguatezza politica della Piroddi.
Ma questa è stata solo l'ultima goccia che ha fatto ribaltare la poltrona della Piroddi, già finita al centro di una feroce polemica sollevata dalle consigliere d'opposizione Camilla Soru e Francesca Mulas per la concessione di un contributo a un'associazione della quale lei era stata presidente. Anche in quel caso la vicenda è finita in mano agli avvocati. Troppa tensione, per il sindaco Paolo Truzzu. Che prima dell'approdo in aula di una mozione di sfiducia, presentata da Angioni, ha deciso di dare il benservito all'assessora. Ora il rischio è l'effetto a catena. Perché l'Udc di Giorgio Oppi, che ora conta quattro rappresentanti in municipio, rivendica un posto in giunta. E punta su Andrea Floris. Un uomo, quindi. Truzzu così, che deve garantire il rispetto delle quote rosa, potrebbe dover far saltare uno degli attuali assessori.
Il più pericolante sembra essere Alessandro Sorgia, sardista con delega al Turismo e in rotta con parte del suo gruppo, che rimarrebbe fuori dal palazzo perché per entrare in giunta si è dimesso da consigliere. Così i sardisti metterebbero una donna alla Cultura. Ma il sindaco potrebbe decidere di sacrificare anche uno dei suoi di Fratelli d'Italia, Guarracino e Mereu. Che, però, sono a lui vicinissimi. L'alternativa è un rimpasto generale. Con una difficile ricerca di equilibri, visto che la Lega, che vanta un solo consigliere che in aula non si presenta mai, mantiene ancora un assessorato con Carlo Tack a Sport e sicurezza.