"Il fatto che Cagliari – ha commentato il sindaco Paolo Truzzu – abbia la possibilità di riscoprire la bellezza di uno dei suoi simboli è molto importante. In un mondo sempre più “liquido”, i simboli acquistano un prestigio ancora maggiore perché fanno parte della nostra identità e ci aiutano a ricordare il percorso che le nostre comunità hanno fatto, lasciando anche un messaggio a chi verrà dopo di noi. E ora la struttura potrà essere fruita con modalità nuove ma sempre nella salvaguardia del suo valore e della sua funzione storica. Accanto a questa attività privata, il Comune, entro il prossimo mese e con la speranza di concluderli all'inizio del prossimo anno, avvierà i lavori di restauro della Cripta di Sant'Agostino situata all'interno dello storico palazzo e anche essa patrimonio della comunità da rendere fruibile e visitabile”.
A delineare i contorni dell'intervento, l'architetto Paola Riviezzo dello Studio DMC di Cagliari che, insieme allo Studio Vairano di Torino ha progettato e coordinerà gli interventi di restauro. “Uno dei palazzi simbolo di Cagliari – ha confermato Paola Riviezzo – sta per tornare a nuova vita in un progetto che ci emoziona tanto”.
Passato, nel 2017, dalla disponibilità del Comune di Cagliari ad un privato, i Fratelli Fanari, che si è aggiudicato l'asta, l'edificio costruito a fine '800, a breve inizierà una nuova vita in base a quelli che saranno i progetti di utilizzo dei proprietari. “L'idea ricettiva – ha spiegato Rosetta Fanari – potrebbe essere quella principale ma dobbiamo valutare anche le altre proposte in base alle esigenze del mercato. Una cosa che mi sento di dire per tranquillizzare tutti i cagliaritani è che lo storico Caffè Svizzero resterà al suo posto”.
Coinvolta anche la Curia nell'intervento, considerato che all'interno del Palazzo Accardo si trova la Cripta di Sant'Agostino. “Ho accettato l'invito a questa conferenza – ha spiegato l'Arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi – perché è interesse della città ampliare gli spazi della bellezza. Prima di tutto perché la resistenza si fa ampliando gli spazi dove la gente possa riconoscersi e poi per una questione di memoria perché la Chiesa ha sempre custodito la memoria dei santi. La rigenerazione dell'oggi dipende dalla memoria del passato”.
Mille metri quadrati di facciata andranno recuperati centimetro per centimetro e sarà questa la prima parte dei lavori che interesseranno non solo il restauro ma anche il consolidamento di Palazzo Accardo che entro sei mesi sarà restituito a Cagliari.
Al termine di questo primo intervento, la cui durata è stimata in circa sei mesi, torneranno agli antichi splendori le imponenti serie di arcate che formano le aperture del piano terra, le ricche decorazioni e i caratteristici balconi, in parte sporgenti e in parte a filo, della facciata. Riemergeranno i pilastri verticali a fasce con capitello ionico e la fascia decorativa posizionata al di sotto del cornicione sporgente, che costituisce il tratto distintivo più originale dell'edificio, caratterizzato dall'uso di mattoni rossi e arricchita da una molteplicità di fregi di derivazione liberty, anch'essi in laterizi rossi. Il rivestimento del piano terra è in granito e calcare, mentre le fasce di demarcazione dei piani e le cornici delle aperture sono realizzate in pietra cantone.
Consapevoli dell'importanza anche simbolica di Palazzo Accardo per i cittadini cagliaritani, committenti e progettisti hanno deciso di utilizzare i canali social Facebook e Instagram per offrire un costante aggiornamento sullo stato dei lavori, ma anche per incuriosire i cittadini, soprattutto i più giovani, sulla storia di questo Palazzo, tra fantasiosi aneddoti e appunti storici.
Inquadrando il Qr Code presente sulle impalcature che già contengono alcune narrazioni riguardanti la nascita del Palazzo, note biografiche su Dionigi Scano e il contesto socio economico in cui è stato eretto, il visitatore sarà rimandato alle pagine “Palazzo Accardo”.
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