UTA. L'esame del Dna ha chiarito ogni dubbio: sono di Marco Frau, insegnante scomparso ad Assemini due anni fa, i resti umani trovati in un canale di scolo tombale nelle campagne di Uta, in via Ponte. Così si chiude il giallo del cinquantaduenne, originario di Villasimius, svanito nel nulla in circostanze misteriose nell'ottobre del 2019, ma ancora oggi senza risposte certe su cosa sia davvero successo. Il caso della sua scomparsa era finito anche sulle reti nazionali, a Chi l'ha visto, dove la figlia aveva lanciato più volte l'appello per ritrovarlo.
Poi la notizia del ritrovamento di uno scheletro a Uta e i primi sospetti su un collegamento con il caso dell'insegnante. Sospetto che oggi è stato accertato grazie alle indagini dei Ris: i complessi esami di laboratorio con analisi biomolecolari (Dna-Typing) comparative condotte sulle unghie prelevate dal medico legale sui residui di resti scheletrici, comparati con il Dna dell'insegnante, preso da un suo spazzolino, hanno confermato la concordanza genetica. Marco Frau è morto lì, nelle campagne di Uta. A chiarire quali sono state le cause del decesso sarà il medico legale Roberto Demontis, ma la pista su cui finora gli inquirenti si sono concentrati è quella del suicidio.