CAGLIARI. Poche, pochissime auto in giro. Strade desolate, quasi tutte le serrande sono abbassate, anche quelle dei negozi che per legge potrebbero lavorare. Anche gli sportivi rimangono a casa, al Poetto e al parco di Molentargius poche persone hanno deciso di mettersi in sella alla loro bici o indossare una tuta per una corsa o passeggiata veloce. Si presenta così Cagliari nel primo giorno di zona rossa, valida da oggi, lunedì 12 aprile, fino ad almeno altre due settimane, quindi, se i dati epidemiologici dovessero consentirlo, si potrà godere di un po’ di libertà non prima di lunedì 26 aprile.
Qualcuno passeggia in piazza Garibaldi, qualche altro approfitta del sole e delle panchine per fare una chiacchierata con gli amici, sono soprattutto anziani. Non c’è neanche un bimbo che scorrazza nella piazza come invece spesso accade quando le regole imposte dal governo per cercare di superare la pandemia sono meno restrittive. Da oggi si può uscire solo per motivi di necessità, salute o lavoro dalle 5 alle 22. Quindi nessuna visita ad amici o parenti, anche se si trovano nello stesso comune di residenza. Non cambia nulla per i bar e ristoranti, la consegna a domicilio, così come in zona arancione, è consentita senza limiti di orario. L’asporto per i ristoranti è previsto dalle 5 alle 22, per i bar invece dalle 5 alle 18. In zona rossa buona parte degli esercizi commerciali restano chiusi. Posso
aprire solo alimentari, elettronica, ferramenta, commercio al dettaglio ambulante, edicole, tabaccai, librerie, cartolerie, giocattoli. Ma anche abbigliamento bambini, articoli per il tempo libero, rivendite di auto e moto, profumerie ed erboristerie, rivendite di saponi e detersivi, negozi per animali
e giardinaggio, lavanderie.
L’attività motoria è consentita solo nei pressi della propria abitazione, mentre se si tratta di attività sportiva l’area si estende a tutto il territorio comunale, sempre però in forma individuale e rispettando le distanze di sicurezza. Il Poetto, meta ambita dagli sportivi, questa mattina era semideserto. I chioschi sembrano chiusi da tempo, invece solo poche settimane fa, quando la Sardegna era in zona bianca, non si trovava neanche un tavolino libero. I parchi sono aperti, ma anche a Molentargius gli sportivi si contano sulle dita di una mano, nessuno o quasi a piedi, i pochi che girano sono in bicicletta.