CAGLIARI. Centoventotto nuovi contagi su 6.082 tamponi. Questo dice l'ultimo bollettino della Regione che fotografa l'andamento dell'epidemia in Sardegna. Sembra di poter registrare un drastico calo della diffusione del virus. Ma se si scende nel dettaglio emerge una situazione un po' diversa. Perché dei test citati, solo 1798 sono molecolari, gli altri 4.284 sono antigenici rapidi. E nell'isola vengono considerati positivi solo coloro che vengono accertati con il molecolare.
Le persone realmente testate, poi, secondo il report della protezione civile nazionale, sono 1517 in tutto. Quindi il tasso di positività è dell'8,4%. Non solo: nell'ultimo aggiornamento manca del tutto il dato dei nuovi contagi nell'Oristanese, dove gli infettati risultano essere fermi a 4.043 .Difficile, visto che nella provincia si stavano registrando numeri che rischiano di proiettarla direttamente oltre i parametri della zona rossa.
Conseguente all'aumento dei contagi delle scorse settimane è quello dei ricoveri: si registrano 19 pazienti in più in ospedale con sintomi e 47 in terapia intensiva. Due più di ieri. E per comprendere la violenza della nuova ondata basti pensare che il 22 marzo, primo giorno di zona arancione in Sardegna, i pazienti gravi erano appena 22. Sono più che raddoppiati in due settimane. Anche se la capienza degli ospedali è molto superiore.
Un solo decesso, per fortuna. Mentre i nuovi casi, quelli rilevati, almeno, sono così distribuiti: 90 nella Città Metropolitana di Cagliari, 16 nel Sud Sardegna, 12 a Nuoro, e 10 a Sassari. Numeri ufficiali. Che non sembrano fotografare la realtà.