CAGLIARI. "Una sardegna in ripresa": è stata chiamata così dalla Giunta regionale la Finanziaria per il 2018 per la Sardegna. Una manovra da 7 miliardi e 792 milioni di euro che permettono all'esecutivo regionale di non aumentare le tasse (che restano le più basse d'Italia) e di non introdurre il ticket farmaceutico. Rispetto ai 7,6 miliardi del 2017 e i 7,2 del 2016 si registra dunque un incremento delle entrate del 2 per cento.
"Siamo soddisfatti perché approvare la manovra a ottobre significa evitare l'esercizio provvisorio e garantire certezza della spesa sin dal primo giorno dell'anno prossimo- ha spiegato il Presidente Francesco Pigliaru- contiamo che il Consiglio regionale riesca a licenziarla entro dicembre, poi inizieranno subito le discussioni nei vari gruppi consiliari". La fetta più grande spetta alla sanità: 3.488 milioni per riorganizzare le cure territoriali, attuare la riforma della rete ospedaliera, gestire il piano di riqualificazione del sistema sanitario regionale e promuovere quello regionale per la prevenzione 2014-2020.
"Abbiamo formalmente rinunziato ad accedere all'anticipazione di liquidità- ha precisato il presidente Pigliaru- riteniamo di potercela fare da soli. Dal 2019 contiamo di avere una sanità senza un euro di disavanzo". "Siamo l'unica regione che finanzia i viaggi per l'accompagnamento dei familiari di pazienti che devono andare a farsi operare o curare in altre regioni" ha aggiunto l'assessore Paci.