CAGLIARI. La Sardegna migliora, ancora, sul fronte della lotta al Covid. Lo certifica l'ultimo report della Fondazione Gimbe che analizza gli indicatori dell'epidemia nei giorni tra il 10 e il 16 febbraio: è la regione, insieme a Veneto e Val d'Aosta, dove i numeri sono più confortanti rispetto a una settimana fa.
I casi attualmente positivi per 100.000 abitanti sono 858 contro i 893 della scorsa rilevazione, con una percentuale di incremento dei casi dell'1,7% (2,4% nella precedente).
Sono invece 931 le persone testate per 100.000 abitanti, in aumento rispetto agli 893 test fatti nella settimana precedente. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica (19%) e terapia intensiva (12%) occupati da pazienti Covid-19.
Va male, invece, sul fronte delle vaccinazioni: l'Isola si piazza al terzultimo posto in Italia perché solo l'1,59% della popolazione ha completato il ciclo con la seconda inoculazione e non è ancora partita la campagna tra gli anziani

I nuovi casi a livello nazionale non accennano a diminuire. E guardando ai dati regionali si rilevano segnali di incremento, favoriti dalla circolazione delle nuove varianti. "Nonostante gli effetti del sistema delle Regioni “a colori”, introdotto più di 3 mesi fa, tutte le curve si trovano in un plateau d’alta quota", si legge nel report, "quasi 390 mila positivi, oltre 18.200 persone in ospedale e più di 2.000 in terapia intensiva. Di conseguenza, spiega il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta "se il nuovo Esecutivo manterrà la strategia di mitigazione con il solo obiettivo di contenere il sovraccarico degli ospedali, bisogna accettare lo sfiancante stop&go degli ultimi mesi almeno per tutto il 2021. Se invece intende perseguire l’obiettivo europeo Zero Covid, questo è il momento per abbattere la curva dei contagi con un lockdown rigoroso di 2-3 settimane al fine di riprendere il tracciamento, allentare la pressione sul sistema sanitario, accelerare le vaccinazioni e contenere l’emergenza varianti".
Ovviamente questa strategia presuppone che il sistema (sanitario e non) sia predisposto a far fruttare i risultati del lockdown: dal potenziamento dei sistemi di testing alla ripresa del contact tracing anche con strumenti elettronici; dal passaggio della quarantena fiduciaria a quella monitorata; dal potenziamento del trasporto locale alla messa in sicurezza di scuole, Università e luoghi pubblici su areazione e deumidificazione dei locali; da rigorose politiche per controllare frontiere e flussi turistici a strategie di coinvolgimento attivo dei cittadini e misure più rigorose per il rispetto delle regole.