CAGLIARI. I conti non tornano. Almeno, non sempre. Perché se i sindaci erano attenti prima ai dati sulle positività nel loro territorio, lo sono ancora di più ora che la Sardegna subisce le restrizioni della zona arancione proprio a causa, tra le altre ragioni, dell'elevata incidenza del numeri dei contagiati rispetto alla popolazione residente. E arrivano le prime perplessità sui conteggi.
Il primo a sollevarle è stato il sindaco di Nuraminis Stafano Anni. Con un post sulla pagina ufficiale del Comune ha fatto sapere che il numero dei positivi al Covid-19 nel centro del Campidano è diminuito a 4 cittadini e sono tutti contagi in via di remissione. E questo no sarebbe un problema , anzi, se non fosse che da diversi mesi il municipio, stando alla segnalazione, riceve "comunicazioni imprecise dagli enti deputati alla rilevazione dei contagi. Nelle note ufficiali", sottolinea Annis, "abbiamo un elenco di 33 positivi in cui sono presenti persone decedute due mesi fa e altre negativizzate da tre mesi. Su 33 nominativi presenti, i positivi effettivi sono 4".
Una discrepanza pesante, che trova conferma anche in un altro Comune. Maurizio Cuccu è il sindaco di Serdiana. E scrive che nel paese del Parteolla "i positivi al virus Sars-Cov2 sono 3, tra l’altro positivi da quasi due settimane, quindi ormai in via di completa guarigione.". Anche qui una buona notizia che però ha un risvolto negativo: "Non amo creare polemiche", premette Cuccu, "ma non posso esimermi dal dire che le comunicazioni che ricevo sono spesso incomplete, errate e ripetitive degli stessi nominativi".
Stando a quanto riferito dal primo cittadino "vengono indicate, ancora oggi, tra i positivi, persone che invece si sono negativizzate ormai da più di un mese. Su 10 nominativi presenti nell’elenco dei positivi, solo 3 lo sono realmente". Quindi, secondo questi due sindaci che hanno alzato la mano, in sardegna risultano almeno 37 positivi che non lo sono più. E i comuni che hanno segnalato sono solo due. Per ora.