CAGLIARI. Per la prima volta dopo mesi l'indice Rt della Sardegna risale sopra l'1. Di poco - il valore è 1,02 - ma il dato sulla trasmissibilità del virus supera la fatidica soglia considerata di sicurezza (o di allarme, se si guarda dall'altro versante).
L'Isola entra così tra le regioni considerate a rischio (moderato) secondo i parametri della cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità. La valutazione è basata sul periodo 28 dicembre-3 gennaio e serve per determinare le restrizioni da applicare a partire da lunedì 11 gennaio. Se per questo weekend tutta Italia viene collocata nella fascia arancione per decreto, dal giorno successivo le libertà dei cittadini e delle attività commerciali saranno imposte sulla base dei parametri che determinano la collocazione nelle fasce rossa, arancione e gialla.
L'ultimo bollettino dei contagi in Sardegna
La Sardegna resta gialla. Lo ha stabilito l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Perché per l'imposizione delle misure non si tiene conto del dato medio dell'Rt (quello che in Sardegna è superiore a 1) ma dell'intervallo inferiore dei due che servono a ricostruire la media. E questo, per l'isola, si attesta allo 0,95 (il massimo è a 1,9).
Solo tre regioni, quindi, secondo l'indice entreranno stabilmente in fascia arancione per sette giorni: Calabria, Emilia Romagna e Lombardia (che è i bilico sulla rossa). Si aggiungono la Sicilia, che lo ha chiesto, e il Veneto, che ha dato recenti molto alti.
Questi gli indici delle varie regioni.
Abruzzo 0,9 (0,83), Basilicata 0,83 (0,67), Calabria 1,14 (1,04), Campania 0,83 (0,76), Emilia-Romagna 1,05 (1,03), Friuli 0,91 (0,86), Lazio 0,98 (0,94), Liguria 1,02 (0,95), Lombardia 1,27 (1,24), Marche 0,93 (0,82), Molise 1,27 (0,96), Piemonte 0,95 (0,92), Provincia Bolzano 0,81 (0,75), Provincia di Trento 0,85 (0,79), Puglia 1 (0,96), Sardegna 1,02 (0,95), Sicilia 1,04 (0,99), Toscana 0,9 (0,87), Umbria 1,01 (0,95), Val d'Aosta 1,07 (0,87), Veneto 0,97 (0,96).
Nel report di monitoraggio dell'Iss si sottolinea che l’epidemia è "in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti".