CAGLIARI. "Speriamo di riconsegnare in 5/6 mesi un'Isola quasi al 100% Covid-free". Lo ha detto il microbiologo Andrea Crisanti in videoconferenza per la presentazione della campagna di screening in Sardegna. Si parte dall'Ogliastra il 4 gennaio, scelta come "palestra" per identificare "problematiche che non abbiamo ancora individuato", spiega il virologo che conduce il progetto nell'Isola, poi si andrà avanti con le altre zone.
Lo screening. Nella prima fase si farà il test antigenico che dà il risultato in circa 15 minuti: se l'esito è positivo verrà fatto il tampone molecolare subito (entro 24 ore) alla persona interessata, parenti, vicini di casa e colleghi di lavoro, per interrompere la catena del contagio. La settimana successiva si farà un secondo test rapido (con tecnica ad immunofluorescenza) per tutti i cittadini risultati negativi durante la prima sessione. Perché due sessioni di test antigenici? Dove la prima sessione di test potrebbe non individuare tutti i veri positivi è altissima la possibilità che questi vengano individuati nella seconda sessione di test. "Così aumentiamo la probabilità di intercettare tutti i positivi", ha spiegato Crisanti. Saranno esclusi dal campione i bambini sotto i 10 anni.
Dove. Ci saranno 46 postazioni in 23 comuni, nei presidi ospedalieri dell'Isola (più il Binaghi per Cagliari). In ogni postazione si faranno circa 400 test al giorno. "Pensiamo di eseguire 32mila e 600 tamponi", ha detto Crisanti. Tutto gratuito, ovviamente. Sarà obbligatorio portare la tessera sanitaria e avere un numero di cellulare al quale verrà inviata la password per avere il referto, nel rispetto della privacy.

Obiettivo. Dopo la campagna di screening la circolazione del virus dovrebbe essere minima nell’intero ambito regionale e nello stesso tempo avremo creato la struttura per fare tamponi molecolari per la fase successiva di consolidamento. "Per me è una sfida e un impegno per uscirne vincitori", ha concluso Crisanti, "perché anche un solo positivo è un positivo di troppo"