CAGLIARI. Nuovi posti letto dislocati in tutta l’Isola, 300 medici rispondo all’appello dell’Ats. Sono giorni drammatici per la sanità sarda, ma arrivano buone notizie sui posti letto dedicati ai pazienti Covid e sull’appello dell’Azienda per la Tutela della Salute per il reclutamento dei medici. È di pochi giorni fa il bando con cui la Regione ha avviato la formazione di una graduatoria per il reclutamento di medici da destinare a tutte le sedi territoriali in risposta all'emergenza Covid-19. E a quella domanda sono arrivate le risposte dei camici bianchi: per adesso sono 300. Andranno ad aiutare i loro colleghi impegnati tra i reparti dislocati un po’ in tutte le province dell’Isola, stremati dal lavoro incessante. Dove, entro la settimana, si conterranno circa 40 posti letto in più con ossigeno.
“C’è una criticità”, ha ammesso Massimo Temussi, il neo commissario straordinario dell’Ares al lavoro appena da due giorni, “non siamo al momento in cui dobbiamo scegliere tra anziani e giovani, stiamo facendo squadra per ridisegnare anche il Pronto Soccorso del Santissima Trinità ed evitare le lunghe file di ambulanze che si creano ultimamente”. Al momento c’è un problema legato ai medici di base: troppi lamentano uno stato di salute precario, provano a mettersi in contatto con il proprio medico di famiglia, ma non ricevono risposte. Così l’unica soluzione sembra di arrivare al Pronto Soccorso.
“Magari su venti ambulanze, dieci non dovrebbero arrivare”. Così, anche su questo fronte, Temussi sta cercando di porre rimedio con una nota che presto arriverà nelle caselle di posta dei medici di famiglia. “L’appello è: dateci dei consigli anche voi su come gestire il flusso dei pazienti, e se il paziente ha ad esempio 37.1 di temperatura ma a casa ha un saturimetro, può sapere se ha problemi di ossigenazione, altrimenti ci sono le usca”.