CAGLIARI.I vaccini contro l'influenza in Sardegna non ci sono. Dovrebbero arrivare entro i primi dieci giorni di ottobre. Questo è emerso durante la riunione che si è tenuta ieri tra i dirigenti dell’assessorato regionale alla Sanità e i rappresentanti dei medici di base. C’è una gara d’appalto che prevede 510mila flaconi. La metà di questi dovrebbe arrivare in una prima tranche, poi si penserà agli altri.
“Se la Regione dovesse mantenere le promesse, la Sardegna sarebbe in grado di partire in anticipo rispetto agli anni passati”, ha anticipato Umberto Nevisco, segretario provinciale di Cagliari della federazione italiana medici di medicina generale. Intanto i telefoni degli studi dei medici di base squillano. I pazienti continuano a chiedere quando potranno vaccinarsi.
“Ricevo decine di chiamate”, spiega Emilio Montaldo, segretario dell’ordine dei medici della Provincia di Cagliari, “il 22 di aprile abbiamo fatto una richiesta al Governatore della Sardegna e all’assessorato regionale alla Sanità per avere una prenotazione precoce in modo da avere a disposizione un maggior numero di vaccini e in tempi più rapidi rispetto al passato”. I camici bianchi attendono le chiamare per andare a ritirare i vaccini. “Questo era l’auspicio per questo autunno”, dice Montaldo, “una vaccinazione precoce in questo caso ci consente di fare una diagnosi differenziale, che è importante”.
Montaldo spiega anche il perché. “Chi è vaccinato, se ha dei sintomi simili a quelli dell’influenza, è più probabile che si tratti di un’infezione da Sars-Cov-2”. C’è anche chi ha perplessità su una vaccinazione molto precoce, ritenendo che non possa essere utile per un lungo periodo. “In realtà per almeno sei mesi la copertura c’è, l’importante è che i ceppi siano quelli giusti”, precisa il segretario dell’ordine dei medici della provincia di Cagliari".