CAGLIARI. Ritardi "fino a 10 giorni" nell'effettuazione del tampone ai pazienti che hanno sintomi riconducibili al Covid. Ma anche nella comunicazione degli esiti dei test ai sindaci, che devono vigilare sull'eventuale rispetto della quarantena da parte dei positivi accertati. A segnalare i problemi, lamentati da vari sindaci, è Emiliano Deiana, presidente dell'Anci (Associazione nazionale dei Comuni della Sardegna), con una lettera inviata al presidente della Regione Christian Solinas e all'assessore alla Sanità Mario Nieddu. Le criticità riportate, stando a quanto riferito dal sindaco di Bortigiadas, sono quelle con le quali si sono dovuti confrontare molti suoi colleghi primi cittadini con la ripresa dei contagi nell'Isola.
Al di fuori dell’analisi aggregata fornita dalle autorità, spiega Deiana, "i singoli territori registrano casi di ritardo fino a 10 giorni nell’effettuazione del tampone a pazienti che presentano sintomi riconducibili al 2019-nCoV comunicati ai Servizi di Igiene Pubblica tramite il medico di medicina generale". In più "gli esiti dei tamponi non vengono comunicati al sindaco del comune interessato, autorità sanitaria locale". Quindi responsabile della gestione del caso nel suo territorio, con tutte le azioni che deve porre in essere per il monitoraggio e l'assistenza
Nella lettera viene evidenziato che "l’effettuazione in ritardo del tampone – rispetto ai sintomi palesati - non consente di tracciare tempestivamente i contatti stretti di potenziali contagiati. Al contempo", prosegue il documento, "la mancata comunicazione ai sindaci degli esiti dei tamponi effettuati impedisce agli stessi Sindaci la puntuale verifica del rispetto del periodo di quarantena". Viene chiesto un intervento urgente, anche in vista della riapertura delle scuole, mentre viene assicurato lo "spirito di leale collaborazione".