MONASTIR. Il centro di accoglienza "è una polveriera pronta a esplodere". Lo scrive il sindacato autonomo di polizia provinciale al Questore di Cagliari e al segretario generale Sap. Un documento per "rimarcare quelle che sono le gravi carenze della struttura".
Nel documento si spiega che gli stranieri sono divisi in zone, a seconda della permanenza e della condizione sanitaria. Ci sono due reparti infettivi da cui "gli stranieri tentano di uscire anche solo per fumare una sigaretta. Ieri mattina un gruppo di positivi sedeva beatamente all'esterno, sotto il porticato, come se nulla fosse, fumando e bevendo caffè acquistato alle macchinette poste in un'altra palazzina limitrofa".
Inoltre, "la parte retrostante del centro è incredibilmente priva di barriere". Gli stranieri escono da lì e "alcuni di loro rientrano dallo stesso punto, molti addirittura dalla porta principale con buste piene di lamette bottiglie di superalcolici e birra".
La lettera al Questore prosegue: "Gli stranieri sono in vigilanza sanitaria, non devono entrare in contatto con la cittadinanza e con altre persone che non siano continuamente monitorate. Eppure ci sembra che ognuno faccia un po' come gli pare. É impossibile vigilare quel luogo perché l'organizzazione non esiste. Non è chiara ai poliziotti la distribuzione all'interno della struttura degli stranieri, perché anche gli stessi organizzatori faticano a capirla. C'è una confusione totale che i poliziotti impegnati di servizio nonostante la buona volontà, il sacrificio e l'operosità dei singoli".
Nell'evidenziare che "una decina di algerini ha occupato alcuni locali dove sono presenti gli uffici di Polizia, le macchinette ed i bagni a noi dedicati", e la presenza di un nucleo familiare con tre minori, si invoca un concreto interessamento perché si risolva la situazione.