QUARTU. Servizi bloccati al comune di Quartu. I dipendenti non ci sono. O meglio: ci sono, ma non lavorano. Rimangono a casa. Succede da quattro mesi, dall'inizio del lockdown. Tanti Comuni hanno utilizzato lo smart working. Questo al Comune di Quartu non succede, perché gli archivi non sono digitalizzati. Così su circa 300 dipendenti, in quattro mesi, solo 20 hanno lavorato. Rimboccandosi le maniche per far fronte a tutte le nuove ordinanze e direttive imposte dal Governo e Regione, e laddove possibile, affrontando anche il lavoro quotidiano. Gli altri hanno continuato a percepire lo stipendio senza dover faticare molto, secondo il primo cittadino Stefano Delunas. Centinaia di pratiche che vengono sfornate ogni anno dagli uffici Cultura, pubblica istruzione, urbanistica ed edilizia privata quindi rimangono al palo. Si accumuleranno a quelle che già prima del l’emergenza sanitaria si trovavano impilate negli uffici.
“Lo smart working ha creato enormi difficoltà, credo a tutte le amministrazioni comunali”, ha spiegato il sindaco Stefano Delunas, “molti servizi si sono rallentati, qualcuno bloccato, noi non abbiamo un archivio digitale, quindi più che smart working lo chiamerei home working, non si capisce quali siano le pratiche evase”. Assessori, dirigenti e dipendenti dell’Ufficio di Gabinetto hanno lavorato, in totale massimo 25 persone. “Qualcuno nel frattempo l’ha capito, evidentemente si stava annoiando troppo a casa”, dice il sindaco, “e quindi ha preferito tornare al lavoro”. L’unica cosa che si sente di dire oggi Delunas è che “forse è opportuno rientrare a lavorare per il bene della nostra città, perché la città è di tutti, anche dei dipendenti comunali e delle loro famiglie”.