VILLASIMIUS. "Hai la vocazione per fare turismo? Ce l'hai o no? Perché se non ce l'hai cambia mestiere, fai solo danno. La nostra è una missione". Quello di Dante Sicbaldi, imprenditore turistico e comandante del Fiore di Maggio - la barca delle escursioni nel mare di Villasimius - è uno sfogo. Ma, per certi aspetti, il messaggio lanciato attraverso un video è anche una lezione di turismo. O su un certo modo di fare turismo.
Tutti inizia con un contrattempo. Un noleggiatore cagliaritano è costretto a comunicare a una cliente, che deve venire in Sardegna con i due figli, che l'auto che aveva prenotato non può essere disponibile. Bel problema, nell'Isola, dove i trasporti interni non funzionano. Così, visto che lei aveva intenzione di raggiungere Villasimius, le consiglia di rivolgersi a Sicbaldi.
"Con un giro di chiamate", spiega l'imprenditore simiese, "le ho trovato dove stare due notti a Cagliari e cinque giorni a Villasimius, come un modo per arrivare dall'aeroporto. Mi ha chiesto anche di trovarle chi le potesse offrire un determinato servizio a Cagliari". Non dice quale, Sicbaldi, per non danneggiare nessuno.
Ma racconta come sono andate le cose: "Chiamo uno che si occupa del settore. Al cellulare non risponde. Lo fa al fisso, che ho dovuto cercare. E mi dice: mi puoi richiamare tra un po', che sto mangiando? Gli ho detto ok". Ma non era tanto ok: "Lo capite chi ci dà da mangiare? Dobbiamo risolvere i problemi. Perché sennò capite perché abbiamo certi governanti, perché sono come noi. Tocca a noi. Nel turismo serve vocazione". Noi, aggiunge, "abbiamo il telefono acceso dalle 7 a mezzanotte, anche i miei soci di impresa. Dobbiamo dare risposte a chi chi chiede servizi".