CAGLIARI. L’organizzazione sindacale Fials è scesa in piazza questa mattina Cagliari, per protestare. Riuniti, di fronte al palazzo del consiglio regionale, circa un centinaio di operatori sanitari che dopo aver “pagato il prezzo più alto in questa epidemia da Covid-19”, si sentono già dimenticati dalle istituzioni.
Per questo la Fials rivendica il loro riconoscimento economico e professionale: “Non ci stiamo più a essere gli ultimi, perché non lo siamo. Rivendichiamo il nostro ruolo”, questo il grido di battaglia.
Una delegazione di rappresentati è stata ricevuta dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. “Abbiamo avuto la conferma che la Regione ha trovato le risorse per poter pagare gli operatori. Dopo tanta sofferenza hanno finalmente una notizia buona”, dice Paolo Cugliara, sindacalista Fials. Si tratterebbe di due milioni di euro.
Una “maratona nazionale”. Da oggi, 25 giugno, inizia una serie di sit-in in tutta Italia, una “maratona” di iniziative, una ogni mese, dinanzi ad ogni singola sede di rappresentanza regionale. Le manifestazioni confluiranno in un raduno nazionale - senza precedenti - davanti a Palazzo Chigi. La Fials chiede che i fondi messi a disposizione dal decreto Cura Italia e Rilancio insieme alle risorse regionali vengano utilizzati a favore degli operatori sanitari.
Tra le altre richieste:
- Il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il triennio 2019-2021, che valorizzi le risorse umane con un trattamento economico in linea con le retribuzioni europee.
- Il riconoscimento promesso e auspicato per i lavoratori impegnati nell’emergenza Covid19.
- L’utilizzo del miliardo e mezzo di fondi del decreto “Rilancio”, destinati all’assistenza territoriale, attraverso l’aumento del personale infermieristico.
- L’attivazione e la valorizzazione di figure come l’infermiere di famiglia e di comunità.
- L’aumento di posti letto in terapia intensiva e sub intensiva con un piano straordinario di assunzioni.