QUARTU. Sono giovani, i loro occhi parlano da soli. Raccontano il loro passato, in fuga da una guerra. Una traversata, senza acqua, senza cibo, con solo la paura di morire e la speranza di poter toccare terra, sani e salvi. Poi c’è il presente: la Sardegna, la voglia di iniziare di nuovo e di costruire un futuro nell’Isola.
Fofana Mamady ha 19 anni, è arrivato quando ne aveva 16, ancora minorenne. È scappato, in Mali c’era la guerra. “I terroristi ammazzavano le persone”. Lui ha perso il suo papà, la madre invece è viva. Ha anche una sorellina di un anno, ma non sa dove sono. Oggi Mamady ha trovato una nuova vita, studia alle scuole superiori. “Sono molto felice, ringrazio i sardi”.
Anche Yahya Waly arriva dal Mali, ha 28 anni, ed è nell’Isola da 4. Anche lui ha fatto un viaggio della speranza. Un barchino, tanta paura. “Quello che abbiamo vissuto è stato terribile, non incoraggerei nessuno a farlo. Nel deserto non avevamo acqua e neanche cibo, è il ricordo più brutto, non voglio più rivivere ciò che ho passato”.
Le loro testimonianze arrivano in occasione della giornata mondiale del rifugiato che si è tenuta al Comune di Quartu, uno dei titolari del progetto San Fulgenzio. Poco più di 100 i rifugiati nell’Isola introdotti nei percorsi di accoglienza. Poi ci sono i migranti, 500 solo nella provincia di Cagliari. Lavorano soprattutto nelle case, ma anche nei campi. “
Il nostro percorso di solidarietà è iniziato 17 anni fa”, ha detto il sindaco di Quartu Stefano Delunas. L’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi ha lanciato un messaggio ai rifugiati nell’Isola: “Fidatevi di questo popolo, è accogliente”. Ma descrive anche uno scenario di accoglienza “che ha un regime di assistenza molto forte”, e deve essere “un fatto diffuso, delle famiglie, della comunità”. Ma nella comunità quartese c’è già chi è impegnato e avanza una proposta per i più piccoli. “Un minore per ogni famiglia”, dice Cornelia Isabelle Toelgyes. “Un’ipotesi molto importante”, ha detto il prefetto di Cagliari Bruno Corda, “ma che richiede nell’interesse del minore un’attenzione formidabile”.