CAGLIARI. Una doccia di spumante, poi il lancio di farina, lattuga e pomodori. L’esame di maturità non si dimentica, tantomeno se viene affrontato in condizioni del tutto eccezionali, dopo tre mesi di lockdown, didattica a distanza a causa dell’emergenza coronavirus e senza scritti. C'è solo l'orale. In più, ci sono gli amici all'esterno che te le faranno ricordare.
È il caso di Gugliemina Sanna. Erano da poco passate le 12, era appena uscita dal cancello del suo liceo, il classico Siotto, dove ha trascorso cinque anni. I suoi amici la attendevano da almeno un quarto d’ora. Ben attrezzati.
“Guglielmina se lo merita”, dicevano mentre già agitavano le bottiglie di spumante. La studentessa è quindi passata dall’emozione per l’esame di maturità, a quella per la sorpresa organizzata dai suoi amici. “È andata bene”, ha detto appena uscita, bagnata e infarinata, “i professori erano molto tranquilli, è stata semplice”.
Scuola finita, manca solo il pezzo di carta. Come lei circa 13mila studenti sardi da oggi sono impegnati con l’esame di maturità. Professori tra i banchi, al posto degli alunni, i ragazzi invece seduti in cattedra. I primi con la mascherina, i maturandi invece no. Tutti hanno dovuto tenere una distanza di sicurezza di due metri. “È stato molto strano”, ha raccontato Alice Cittadini all’uscita del liceo scientifico Pacinotti, “ci è andata bene solo con l’orale”.
Elaborato in mano, si parte da quello. Sono le regole covid che hanno dovuto affrontare i maturandi. Chi ha già sostenuto l’esame ha dovuto fare i conti con un colloquio di un’ora, nessun conforto da parte dei familiari. Tutti hanno promosso il nuovo esame di maturità, ben diverso da quello tradizionale, quest’anno si è dovuto dire addio agli scritti.
“I professori hanno capito la situazione, sono stati molto clementi”, dice Giovanni Chessa all'uscita del Pacinotti,, “immagino sia stato più facile”. Saranno i professori a decidere bocciature o promozioni. In teoria le stroncature potrebbero esserci, ma in pratica la prova arriva dopo una piena emergenza sanitaria e tre mesi di didattica a distanza. Quindi: sono difficili. Dal 4 marzo gli studenti solo oggi hanno rivisto i prof che li hanno seguiti per cinque anni.
“Un caloroso “in bocca al lupo” ai 13 mila studenti sardi, che da oggi sono impegnati nell’esame di maturità”, arriva anche dal Presidente della Regione Christian Solinas. “Per tutti – dice il Presidente – questo è uno dei momenti indimenticabili della vita, sempre ricordato ed evocato come una grande sfida. Per voi che sostenete l’esame in condizioni del tutto eccezionali e, speriamo, irripetibili, lo sarà forse ancora di più”.