CAGLIARI. Centinaia di posti di lavoro in bilico, tra Porto Canale di Cagliari e Air Italy. Il trasporto pubblico locale invece ha le concessioni in scadenza ai primi di dicembre. Un settore, quello dei trasporti, che in Sardegna conta circa 20mila lavoratori. E poco più di mille nell’immediato rischiano di perdere il loro posto. Dalla Regione non arrivano le risposte, sostengono i sindacati. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale per venerdì 3 luglio. Appuntamento sotto le prefetture.
“La Regione ha gestito questa emergenza in totale solitudine”, ha attaccato Valerio Zoccheddu, segretario regionale Fit Cisl, “in Sardegna non si parla di nulla, solo di un certificato di immunità sanitaria e non si capisce a cosa possa servire. Nessun confronto con le parti sociali sulle ripartenze”. I dipendenti Air Italy sarebbero dovuti scendere in piazza domani ma la manifestazione è saltata, così come il tavolo ministeriale previsto per oggi, rimandato a venerdì prossimo. “Air Italy conta più di 500 dipendenti”, ha spiegato William Zonca, segretario regionale Uil Trasporti, “ma il trasporto aereo ha in generale i problemi delle società di gestione che sono lavorano in diseconomia. Con un bacino di circa 1000 dipendenti, il 90 per cento si trova in cassa integrazione”.
Anche il trasporto pubblico locale è in ginocchio dopo l’emergenza sanitaria. “Chiediamo che vengano sottoscritti dei contratti di servizio almeno di durata decennale per il trasporto pubblico su gomma”, dice Salvatore Urgias della segreteria regionale Cgil, “così le aziende possono investire e innovare”.