CAGLIARI. Poetto ok, Calamosca meno. Come era facile da prevedere con l'arrivo del bel tempo molti si sono riversati sulle spiagge cagliaritane. Il dibattito sulla gestione degli accessi è stato infuocato dopo che l'Inail ha diramato le linee guida anche per i litorali, dove deve essere rispettato l'obbligo di distanziamento. Come fare?, si è chiesto chi doveva far rispettare le regole.
Una soluzione definitiva ancora non c'è. Ma questo, bassa stagione, con giornate feriali che permettono la scarsa frequentazione, poteva essere il periodo migliore per sperimentare un sistema di gestione. In attesa delle decisioni si può solo osservare come i cagliaritani hanno messo in atto l'autoregolamentazione, che sembra essere comunque la strada che verrà intrapresa anche nei giorni più caldi, con un afflusso molto maggiore di bagnanti.

La prima fermata del Poetto: tutti distanziati
La risposta era quella che ci si poteva aspettare. Dove ci sono spazi, al Poetto, i bagnanti stanno larghi (e non c'era nemmeno bisogno del coronavirus). Dove mancano, a Calamsoca, si crea "assembramento", per usare il termine ormai entrato nel linguaggio quotidiano. Tanto che in Comune si ipotizza una regolamentazione per la spiaggia ai piedi del costone del faro di Sant'Elia.