GENONI. "Nonostante le regole imposte dall'emergenza epidemiologica, ritengo sia opportuno presenziare al funerale di Gianfranco". Anzi no: "Presenziare alla cerimonia funebre, in questo momento, significa mostrare la solidarietà e presenza di comunità, ma nel rigoroso rispetto delle attuali norme vigenti, che non possono essere derogate". Frasi del sindaco di Genoni Gianluca Serra, in due post pubblicati a 24 ore di distanza l'uno dall'altro in un gruppo social al quale sono iscritti gli abitanti della sua comunità. Un paese sconvolto dall'omicidio di Gianfranco Melis, 36 anni, trovato morto nel suo ovile la mattina di domenica 10 maggio: freddato con due fucilate. Un delitto inspiegabile, che appare senza movente.
E proprio per dare un segnale contro la violenza il primo cittadino aveva invitato tutti a dare un segnale, partecipando alla cerimonia funebre. "Presenziare anche per dire basta a questa profonda ingiustizia che la nostra comunità si ritrova a dover sopportare", aveva scritto, "Genoni non merita di dover subire altri lutti e altro sangue".
Un appello che invitava però a violare le prescrizioni nazionali contro la diffusione dell'epidemia, che prevedono la partecipazione solo di un gruppo ristretto di parenti accanto al feretro. Così il telefono di Serra ieri ha squillato. Dall'altra parte c'era il prefetto di Nuoro Anna Aida Abruzzese: comprensione per la tragedia ma no, il funerale di popolo non si può fare. Così il primo cittadino è stato costretto a scrivere un nuovo post.
"A scanso di equivoci, anche al fine di evitare ai cittadini di incorrere in sanzioni e problemi, ho ritenuto necessario predisporre una specifica Ordinanza per richiamare tutti al forte rispetto delle regole sanitarie, a cui tutti siamo obbligati. In particolare ho disposto:
- la chiusura e divieto di accesso al cimitero durante le esequie, ad esclusione di massimo 15 familiari come previsto dalla normativa, muniti di guanti e mascherina;
- il divieto di corteo al seguito del feretro e di avvicinamento al feretro durante il funerale;
- il divieto di partecipazione alle persone non residenti a Genoni;
- il divieto di qualsiasi tipo di assembramento;
- il divieto di scambio di condoglianze anche al di fuori del cimitero e di ogni forma di manifestazione non autorizzata;
Chiunque può manifestare la propria solidarietà e forme di vicinanza alla famiglia, anche dalla propria abitazione e in forme diverse dalla mera presenza fisica".