CAGLIARI. La parola d'ordine è: meno paletti sui voli, più turisti. Ne è convinto David Crognaletti, direttore commerciale di Sogaer, la società di gestione dello scalo di Cagliari, che - in attesa dei protocolli definitivi dell'Enac - fa il punto sulle ipotesi per la fase 2 del trasporto aereo. Tante ancora le incognite su come e quando si tornerà a viaggiare, ma una prima conferma (positiva) per la Sardegna c'è: "Le compagnie aeree che operano negli scali dell'Isola - annuncia Crognaletti - hanno confermato il loro operativo per i mesi da metà giugno in avanti: le possibilità di non avere una stagione completamente compromessa quindi ci sono, certo non saranno i numeri dell'anno scorso ma almeno discreti".
La riorganizzazione dello scalo, in un modo o nell'altro, sarà inevitabile. Ma ciò che potrà fare la differenza per la Sardegna, secondo Crognaletti, saranno proprio i protocolli. "Il passeggero sceglierà di andare nelle destinazioni più “facili” - spiega il direttore commerciale di Sogaer - e non in quelle che richiedono tamponi o certificazioni preventive". Per salvare il turismo sardo, quindi, il consiglio è quello di seguire la linea dei Paesi che hanno scelto di non imporre restrizioni particolari sui voli: "Dobbiamo cercare di muoverci sullo stesso piano: ora ci si sfida per rubarsi i turisti degli altri, come la Croazia che sta creando corridoi sanitari o la Francia".
Di certo l'aeroporto di Cagliari, unico scalo in Sardegna attualmente operativo per i soli voli autorizzati dalla Regione, si sta già preparando alla nuova normalità: "Il documento dell'Enac per il protocollo di sicurezza dovrebbe arrivare nei prossimi giorni - conclude Crognaletti - ma nella bozza ci aspettiamo di trovare schermi in plexiglass per il check-in, percorsi privilegiati per l'accesso allo scalo, distanziamento a bordo, obbligo delle mascherine".