CAGLIARI. Ritardi nei pagamenti della cassa integrazione in deroga in Sardegna e in Lombardia? La colpa non è delle Regioni e "le dichiarazioni del presidente dell'Inps Pasquale Tridico sono spiacevoli". Lo scontro istituzionale che si gioca sulla pelle (e sulle tavole vuote) di chi non sta lavorando per colpa del coronavirus è ormai ai massimi livelli. Fin dai primi momenti l'Istituto di previdenza ha cercato di scaricare sugli enti locali le responsabilità per i mancati pagamenti ai beneficiari. Ma se all'inizio ci sono stati ritardi nell'invio delle domande di Cigd adesso gli uffici regionali di tutta Italia stanno lavorando a pieno regime e le erogazioni sono comunque lente. Quindi qualcosa deve essersi incagliato a Roma.
E la difesa anche di regioni politicamente "avversarie" perché governate dalla Lega arriva da Stefano Bonaccini, governatore della rossa Emilia Romagna e presidente della conferenza delle Regioni. In un ordine del giorno consegnato oggi durate la conferenza Stato-Regioni si sottolinea che i “rallentamenti non sono certamente imputabili alle Regioni, che stanno lavorando a pieno organico per autorizzare le domande e trasmetterle all’Inps, bensì ad un meccanismo che si fonda su regole previste per situazioni ordinarie e che pertanto comporta tempi non conciliabili con una situazione di emergenza e straordinarietà quale è quella che stiamo vivendo”. Per questo ci si trova di fronte ad una “polemica” che non appare improntata ai rapporti di leale collaborazione interistituzionale” e che dà vita a “problemi di tenuta sociale”. Si tratta di “dichiarazioni che ingenerano confusione e mancanza di fiducia nelle istituzioni e vanno unicamente a danno dei cittadini e dei lavoratori che si trovano difficoltà”. Resta ferma la “disponibilità delle Regioni a proseguire nella collaborazione con il Ministero del Lavoro per la semplificazione e la riduzione dei tempi. Le Regioni chiedono però al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di intervenire per chiarire l’inappropriatezza delle dichiarazioni che individuano le Regioni come responsabili di ritardi e malfunzionamenti”.
Per la Sardegna arriva la rassicurazione dell'assessore regionale al Lavoro Alessandra Zedda: tutte le pratiche presentate in Sardegna - che in totale dovrebbero essere circa tredicimila - saranno evase dall'assessorato entro venerdì 15 maggio. E la patata bollente passerà nelle mani dell'Inps, che si troverà inondato di domande e non potrà più scaricare responsabilità su nessuno.