CAGLIARI. "La Sardegna è ancora in ritardo con le domande di cassa integrazione". Torna all'attacco la sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde. E pubblica i dati aggiornati a oggi sulle domande che sarebbero state "decretate" dalla Regione (in realtà si tratta di determine, non di decreti, e il numero fornito è di 570) e di quelle autorizzate dall'Inps (270) per il pagamento. Il condizionale è necessario. Perché dagli uffici dell'assessorato al Lavoro, alla chiusura di ieri, risultano già partite quasi mille domande: 919, per la precisione (349 in più rispetto a quello risultanti sul sito dell'Inps). Che però non sono state caricate sul database dell'Istituto di previdenza. Non è iniziata nemmeno la lavorazione.


A sinistra le tabelle nuove, a destra quelle con il numero dei beneficiari pagati (dato ora sparito)
Ma quante sono state pagate? Quindi, qual è il risultato della fatica degli uffici romani in favore dei lavoratori della Sardegna? Poche domande ma qualche ammortizzatore sociale già erogato? Impossibile saperlo. Perché l'Inps ha fatto sparire dalle tabelle un dato che compariva fino a ieri: proprio quello che riguarda il numero delle Cigd erogate e quello dei beneficiari. Fino a ieri risultavano zero per l'Isola, unica regione in Italia. Ora non si sa più, perché la colonna sui soldi davvero elargiti - quella che interessa maggiormente le persone messe in ginocchio dalla crisi per il coronavirus - è stata cancellata.
Comunque la Todde attacca: "Continua ad essere evidente che rispetto alle migliaia di domande da evadere (secondo i dati forniti dalla stessa Regione sono circa 29mila le domande di CIGD che dovrebbe arrivare in totale dall'isola), siamo in ritardo". In realtà le pratiche previste sono 13mila, 29mila è il numero dei beneficiari. "Come già ribadito, nessuna polemica", aggiunge la sottosegretaria, "ma un invito a cercare, ognuno per la sua parte, di velocizzare al massimo i tempi".