ROMA. Il 60,7% dei pazienti deceduti dopo il contagio da coronavirus soffriva di tre o più patologie preesistenti. Il 21,2% di due, il 14,4 aveva un'altra malattia mentre solo il 3.7% (meno di una vittima su quattro) aveva un quadro clinico sano. È quanto riportato nel report dell'Istituto superiore di sanità che ha analizzato le Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia. Il campione analizzato per questi dati è di "1890 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche".
Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione, si legge nella ricerca, "è di 3,3. Complessivamente, 70 pazienti (3,7% del campione) presentavano 0 patologie, 273 (14,4%) presentavano 1 patologia, 400 (21,2%) presentavano 2 patologie e 1147 (60,7%) presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 24% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 16% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l'angiotensina)".

L’età media dei pazienti deceduti e positivi - sul totale di 21.551, è 79 anni. Mentre l’età mediana dei morti è più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione.
Al 20 aprile sono 238 dei 21.551 (1,1%) i "pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 54 di questi avevano meno di 40 anni (34 uomini e 20 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 6 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 38 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 10 non avevano diagnosticate patologie di rilievo".