CAGLIARI. "Cosa mi ha spinto a partire? Semplicemente la voglia di dare una mano". Renato Loddo, 48 anni, di Carbonia, è uno dei 500 infermieri "arruolati" nella task-force di volontari per supportare le zone più colpite dal Covid-19. Pochi giorni fa, in piena epidemia, ha inviato la domanda per poter dare il suo contributo nella lotta al virus e lo hanno selezionato. Destinazione? Ospedale Borea di Sanremo, in Liguria, oggi interamente dedicato ai pazienti Covid. "Ho deciso in appena 24 ore - racconta Loddo - ma ero convinto: avevo voglia di confrontarmi con l'emergenza e dare il mio contributo, nei limiti delle mie possibilità: così ho fatto la valigia e sono partito".
Dopo la notte insonne, con lo zaino in spalla (e l'immancabile mascherina) è arrivato all'aeroporto di Elmas. Da lì sino a Roma, al dipartimento della Protezione civile e poi, con l'aereo della Guardia di finanza, insieme ai suoi colleghi volontari dritto in Liguria, accolti dal governatore Toti prima dell'arrivo nel Covid-hospital di Sanremo. "Qui i reparti sono pieni, tanti colleghi si sono ammalati", racconta Loddo, "ma non ho paura. Certo, è dura stare tante ore con la tuta, gli occhiali protettivi che si appannano".
Nel suo reparto, racconta l'infermiere, "non ci sono solo anziani, anzi: tanti giovani hanno bisogno dell'ossigeno". E poi aggiunge: "Noi eroi? No, siamo solo professionisti, facciamo il nostro lavoro".