CAGLIARI. "Io, italiano con le licenze, volevo vendere i gelati ai croceristi e mi hanno cacciato dal porto. Perché vengono lasciati indisturbati gli ambulanti stranieri che vendono merce contraffatta?". Domanda amara quella che si pone Corrado Conca, titolare della società Alba commerciale Srl. Sembra una storia di ordinaria burocrazia, con l'innesto del confronto con quella che sembra un essere un'ingiustizia. Nessun razzismo, solo una constatazione quella di Conca.
Ha messo in piedi un'iniziativa imprenditoriale: "I ragazzi che lavorano con me sono assicurati", dice, "mi sono sobbarcato tutte le spese di pratiche e richieste per essere il più regolare possibile". Con un freezer portatile forniva i gelati ai croceristi in attesa del trasbordo sui vari mezzi turistici del porto. Solo che è arrivato l'inconveniente: "Martedì", racconta, "avevo un carretto dei gelati con ruote di pochi centimetri di lunghezza e larghezza, tra l'altro un servizio molto apprezzato. Viene la sicurezza del porto e mi manda via dicendo che il permesso del Comune che ho non è valido, quindi prendo e me ne vado. Da altre parti il problema non si pone, qui sì". Ha provato a mettersi in regola anche col porto: "All'agenzia del Demanio mi hanno detto che avrei potuto presentare la domanda, pagando 500 euro, ma che comunque non mi avrebbero accettato la richiesta. Non so davvero cosa devo fare, mi sono affidato a una associazione di categoria". Da qui la domanda: "Perché mandi via me, italiano che cerca di lavorare onestamente, e lasci una marea di stranieri che vendono merce contraffatta?". Alcuni degli ambulanti hanno le licenze di vendita. Altri no. "Questo è razzismo al contrario", dice l'imprenditore.