CAGLIARI. È stato accoltellato da un suo amico al culmine di una lite il trentenne che la notte del 22 dicembre era finito in ospedale con l’intestino perforato. Forse anche per questo non aveva voluto collaborare con le forze dell’ordine, tentando anzi di fuorviare gli inquirenti con una descrizione del responsabile totalmente diversa da quella reale. Una violenta aggressione che sarebbe potuta costare la vita al ragazzo: il coltello si era fermato a pochi millimetri dall’aorta.
A finire in carcere è Simone Picciau, 27 anni, cagliaritano, incastrato dalle immagini di videosorveglianza, da alcune testimonianze e da conversazioni telefoniche intercettate dagli investigatori.
Gli uomini della Squadra Mobile di Cagliari sono arrivati a lui dopo una lunga attività investigativa: è emerso il rapporto di conoscenza che legava la vittima all’aggressore. I due erano andati a vedere un incontro di pugilato a Selargius la sera della violenza, poi erano andati insieme nella discoteca di via Newton. È lì che è iniziata la discussione tra i due, per motivi non ancora accertati dagli investigatori, subito sfociata in violenta lite, quando erano ancora all’interno del locale. I buttafuori avevano tentato di sedarla, ma una volta usciti fuori, dopo una mezz’ora, Picciau ha sferrato la coltellata all’amico. Il 27enne è stato rintracciato nella sua casa a Cagliari questa mattina ed è stato accompagnato in carcere a Uta.
Da qui arriva l’appello di Massimo Imbimbo, dirigente della Squadra Volante, ai gestori dei locali di Cagliari: “Fondamentale la collaborazione, non sottovalutate eventuali scintille che possono nascere all’interno delle vostre discoteche”.