CAGLIARI. La notizia buona è che dopo sette anni di lavori, bloccati più volte, la sala d'attesa della stazione dell'Arst in piazza Matteotti ha riaperto. La cattiva è che di comfort, qui, dove passano migliaia di pendolari, non se ne vedono. Le promesse erano: sala climatizzata, comode panchine, via gli impianti elettrici a vista e pannelli informativi di ultima generazione, per sardi e turisti. La realtà è diversa: nessun pannello informativo, nessun climatizzatore (almeno in funzione), e niente bagno. Almeno quello dovrebbe essere pronto, ma ancora non c'è la fotocellula che permette l'apertura della porta automatica. Non si può entrare.
Sulla parete di compensato che separa la piccola frazione di stazione rimasta aperta in questi anni ci sono cavi ovunque. E se si guarda con attenzione, sul soffitto, si possono vedere impianti areazione tappati con buste di plastica (di quelle del supermercato) e parti di un impianto elettrico lasciate a penzolare a mezz'aria. Scenari molto familiari a chi ha frequentato la stazione begli ultimi anni.
Almeno i posti a sedere ci sono. Ma le panchine sono le stesse che fino a qualche giorno fa si trovavano oltre il muro di compensato. Non sono nemmeno fissate a terra: la sicurezza, se così si può dire, è garantita da fascette di plastica che le tengono legate l'una con l'altra.
Persino il tabaccaio è chiuso. L'impressione è quella che nessuno fosse a conoscenza della riapertura della stazione fino a poche ore prima della comunicazione ufficiale, arrivata ieri dall'amministratore della società di trasporto pubblico Chicco Porcu. Ma almeno i pendolari possono stare in una grande stanza mentre aspettano la corriera. Una stanza vuota, fredda, senza bagno e con pochi posti a sedere. Ma almeno ci sono dentro.