CAGLIARI. "Siamo nelle stesse condizioni di quando abbiamo iniziato la rivolta dei pastori. Questo è l'ultimo appello che facciamo alla politica". La protesta dei pastori sembra pronta a riesplodere in Sardegna: da febbraio a oggi "nulla è cambiato", secondo gli allevatori, e senza risposte non si può andare avanti. Il motivo per cui il prezzo del latte è rimasto lo stesso? "La lentezza delle risposte della politica e della burocrazia - si legge nella nota firmata dai due portavoce della protesta Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi - anche quando le soluzioni vengono individuate, concordate e siglate". I pastori puntano il dito contro la politica e le associazioni di categoria: "Il tavolo che dovrebbe esaminare gli andamenti dei prezzi del Pr nel 2019 e determinare il conguaglio che gli industriali devono versare in base agli accordi siglati in Prefettura, non viene convocato, la riforma della filiera non è partita". E il fuoco si riaccende con la rabbia trattenuta per mesi: "Senza una politica forte e presente si andrà incontro a nuove proteste - si legge nella nota dei pastori - Come rappresentanti non ci sentiamo responsabili dell’eventuale ripresa delle proteste in forme anche forti. Questo è davvero l’ultimo appello che facciamo alla politica, se ancora ne esiste una, per dare immediatamente seguito a quanto concordato a iniziare dall’urgentissimo tavolo che deve definire il conguaglio 2019 e stabilire la nuova griglia 2020 che dovrà tener conto di tutti i formaggi e dei costi di produzione".
La guerra del latte pronta a riesplodere: "Nulla è cambiato, subito risposte o nuove proteste"
- Redazione
- News